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    Diga di Santa Rosalia

    Diga di Santa Rosalia







    Il lago di Santa Rosalia, nel cuore del tavolato ibleo, rappresenta, data anche la sua origine artificiale,un ambiente piuttosto insolito nel contesto paesaggistico dell'area. Ormai discretamente integrato offre spunti paesaggistici di grande interesse ed invita ad essere visitato in bici lungo la strada che segue un ampio tratto del suo perimetro. Si trova sulla S.S. 194 tra Ragusa e Giarratana.
    In realtà il lago di Santa Rosalia è un bacino artificiale, prodotto dall’allagamento di una valle iblea attraversata dal fiume Irminio il cui corso è stato sbarrato da una diga. Quindi il lago di Santa Rosalia è formato dalle acque dell’Irminio, recuperate in un grande invaso per poter essere utilizzate a scopi irrigui. Sono passati ormai molti anni da che il bacino si è formato e, piano piano, la natura ha fatto il suo corso in qualche modo tamponando la presenza estranea, per il territorio ibleo, di un lago. Oggi il bacino sembra tutto sommato ben inserito nel contesto paesaggistico dell’area, essendo divenuto anche meta privilegiata di numerose specie di uccelli migratori che qui trovano cibo a sufficienza ed un ambiente adatto alle loro soste. Padre del lago è quindi il fiume Irminio, uno dei corsi d’acqua più ricchi degli Iblei, che nasce dal Monte Lauro attraversando prima Giarratana e cedendo parte del suo carico idrico al lago. Successivamente l’acqua che riesce a superare la diga attraverso delle paratie continua la sua corsa passando nei pressi di Ragusa, Modica, Scicli sino a raggiungere il mare in prossimità di Marina di Ragusa dove la sua foce forma, con il complesso dunale del litorale, un ecosistema di straordinario valore naturalistico sottoposto a vincoli di protezione giustamente molto rigidi (Riserva della Macchia Foresta del Fiume Irminio).
    Girare intorno al lago in bici (o anche a piedi se volete) è un’esperienza imperdibile perché il suo aspetto di bacino appenninico - sensazione visiva accresciuta dalla presenza di conifere frutto del lavoro di rimboschimento della forestale - si sposa con l’ambiente caratteristico dell’altopiano ibleo, creando un contesto paesaggistico di grande interesse. La pressione antropica nelle immediate vicinanze del lago è quasi del tutto rivolta alla cura dei pascoli, ricchi ed abbondanti, ed alla coltivazione di ulivi o carrubbi oltre che evidente negli insediamenti rurali ("masserie") e negli immancabili muretti a secco. Nei mesiinvernali, quando il fiume si ingrossa aumentando la sua portata e sommergendo i tronchi di alcuni salici che crescono lì dove l’Irminio cede il posto al bacino, questi raggiunge un’estensione considerevole attribuendo all’insieme paesaggistico un aspetto ancora più atipico.
    Val la pena fermarsi ad osservare i punti in cui le diramazioni del lago si incanalano in stretti valloni e, lungo la riva, gli edifici rurali parzialmente sommersi dalle acque. Terminata la visita al lago si può sempre scegliere di dare un’occhiata al fiume in uno dei suoi tratti più belli e selvaggi.
    Raggiunta la statale si segue la direzione per Ragusa per qualche chilometro sin quando non si giunge ad un tratto di strada con sparticorsia al termine del quale la statale piega bruscamente a destra. Dopo circa 800 metri dallo sparticorsia si apre a sinistra una stradella piuttosto scoscesa che a poche decine di metri dalla statale termina in uno spiazzo sulla riva del fiume. Si può lasciare qui la macchina e seguire il fiume a piedi attraverso un sentiero che lo costeggia. Da questo sentiero si dipartono alcuni punti di accesso alla riva, spesso resi impraticabili da una vegetazione estremamente fitta. Conviene portarsi dietro degli stivali in gomma anti-sdrucciolo e piuttosto alti se volete guadare il fiume, lì dove è possibile, senza rischiare un bagno nelle sue gelide e limpide acque. Durante l’inverno alcuni tratti del corso d’acqua sono particolarmente profondi e la corrente è piuttosto forte, occorre, quindi, usare molta attenzione nell’approssimarsi alla riva anche perché alcuni tratti di rocce scoperte sono resi scivolosi dall’acqua e la vegetazione molto fitta può nascondere qualche insidia.


    Ecco dove si trova la Diga di Santa Rosalia:




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